Desideri realizzare un efficientamento energetico del tuo edificio, sia che si tratti di una struttura pubblica o una abitazione? La prima voce da spuntare è dotarsi di un impianto elettrico efficiente.
I costi dell’illuminazione sono spesso considerevoli, soprattutto negli ambienti in cui la luce è accesa per la maggior parte del giorno. Secondo i dati di Confindustria, i costi relativi a spazi di produzione industriale sfiorano circa il 15%, mentre per i magazzini si può arrivare anche all’80%. Si deve inoltre tenere conto di un aspetto non secondario: gli impianti di illuminazione più datati hanno un impatto considerevole anche in termini di costi di manutenzione.
Cos’è e come realizzare il relamping
Il relamping consiste nella sostituzione delle lampade di vecchia generazione (alogene, fluorescenti ed a incandescenza) con quelle a LED (Light Emitting Diode). Un intervento che nella sua semplicità permette di ridurre i consumi e migliorare il livello di luminosità dell’ambiente.
La riconversione può avvenire tramite il processo di plug&play, funzionale nella sua semplicità, che per questo viene utilizzato soprattutto nell’ambito privato. Di cosa si tratta? La sostituzione delle lampadine esistenti senza modifica degli impianti.
Nell’ambito “Industrial&Office”, invece, si può sia procedere in termini di plug&play, andando a sostituire non più le lampadine ma bensì gli apparecchi esistenti, solitamente fluorescenti o a scarica, sia tramite una revisione dell’impianto esistente (elettrico + illuminazione).
Inoltre le nuove tecnologie nell’ambito del controllo e della domotica stanno diventando l’asso nella manica per rendere gli impianti intelligenti: con l’ausilio infatti di sensori di presenza e luminosità l’utilizzo dei corpi illuminanti si riduce garantendo da una parte il risparmio energetico e dall’altro allungando la durata degli apparecchi in termini di anni.
I vantaggi del relamping LED
Gli impianti a LED poco alla volta stanno sostituendo quelli tradizionali perché hanno una serie di vantaggi. Il più importante, va da sé, è il risparmio economico. Queste lampade sono in grado di diminuire i costi di circa il 50%, inoltre hanno una durata molto più lunga rispetto alle lampade alogene, incandescenza, fluorescenza o scarica, arrivando addirittura a una vita di circa 80.000 h. Questo ultimo aspetto impatta in modo evidente anche sui costi di manutenzione dell’impianto garantendo tempi sempre più dilatati tra una sostituzione delle lampade e la successiva.
Un ultimo aspetto positivo da non sottovalutare è il ridotto impatto ambientale. Questo è garantito da una minore dispersione del calore rispetto alle lampade tradizionali, con conseguente diminuzione della produzione di anidride carbonica. Inoltre, dato il ridotto consumo energetico possono essere agevolmente alimentate da fonti di energia rinnovabile.
I dati sulla durata delle lampade o degli apparecchi sono sempre indicati dai fornitori sui cataloghi o all’interno delle schede tecniche on-line.
Ma questo tema lo approfondiremo meglio su una nostra prossima pillola sull’illuminazione.